La società farmaceutica Roche ha fornito un aggiornamento sulla propria pipeline in fase avanzata che comprende 12 nuove entità molecolari nelle principali aree terapeutiche. Tra i vari prodotti, in evidenza l'inibitore della ricaptazione della glicina, RG1678, e Ocrelizumab, due molecole che potrebbero offrire una valida opzione nel trattamento di gravi malattie come la schizofrenia o la sclerosi multipla.
Inoltre, Roche sta focalizzando la propria ricerca nel settore della Personalized Healthcare. MetMAb e l'inibitore BRAF sono due esempi di terapia personalizzata, rispettivamente, nel trattamento del tumore del polmone e del melanoma.
Entro il 2013 Roche avvierà la procedura registrativa per 10 nuove entità molecolari.
Schizofrenia
Sulla base dei risultati positivi di fase II riguardanti RG1678 nei pazienti con sintomi prevalentemente negativi della schizofrenia è stato avviato un programma di studi clinici di fase III, che comprende un totale di 6 studi che andranno ad analizzare RG1678 in combinazione con la terapia standard ( farmaci antipsicotici ) nei pazienti con sintomi negativi o sintomi positivi residuali di schizofrenia. L'esecuzione degli studi per entrambe le indicazioni, in parallelo, permetterà una migliore comprensione degli effetti di RG1678 su un ampio spettro di sintomi, e una migliore definizione del ruolo nella gestione dei pazienti nelle diverse fasi della malattia. Il primo paziente è stato randomizzato nel programma di fase III nel novembre 2010.
RG1678 è un inibitore della ricaptazione della glicina che normalizza la neurotrasmissione del glutammato.
La normalizzazione della neurotrasmissione del glutammato nel cervello potrebbe avere anche importanti applicazioni terapeutiche in altre indicazioni psichiatriche oltre alla schizofrenia.
Sclerosi multipla
Ocrelizumab, un anticorpo umanizzato anti-CD20 somministrato in infusione a cadenza semestrale, ha dimostrato una riduzione altamente significativa nell’attività di malattia ( riduzione del 96% delle lesioni cerebrali per il dosaggio di 2000 mg e dell’89% per il dosaggio di 600 mg di Ocrelizumab, e del tasso di recidiva: 73% per 2000 mg e 80% per 600 mg di Ocrelizumab, alla settimana 24 ) rispetto al placebo in uno studio di fase II nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.
Sulla base di questi risultati, verranno avviati studi di fase III.
Due studi esamineranno l'efficacia di Ocrelizumab versus Interferone, la terapia standard, nella sclerosi multipla redicivante-remittente, e uno studio valuterà il potenziale di Ocrelizumab nei pazienti con sclerosi multipla primaria progressiva.
Gli studi di fase III per Ocrelizumab prenderanno avvio nel primo trimestre del 2011.
Tumori
A) Tumore alla mammella HER2+: I nuovi dati dello studio randomizzato di fase II NEOSPHERE, riguardanti l’associazione Pertuzumab e Trastuzumab ( Herceptin ) come terapia neoadiuvante nel carcinoma mammario HER2-positivo, saranno presentato al Congresso SABCS.
Pertuzumab e Trastuzumab presentano azione sinergica e la loro combinazione migliora il blocco delle vie di segnalazione HER2, con benefici clinici per le donne con tumore mammario positivo per HER2.
I risultati incoraggiati dello studio NEOSPHERE hanno indotto a dar avvio a un programma clinico di fase III, teso a studiare Pertuzumab, come adiuvante, nel carcinoma mammario HER2+ in fase precoce.
I dati dello studio di fase III di prima linea nel cancro al seno HER2-positivo, metastatico, CLEOPATRA, sono attesi per il 2011.
I dati di fase II per il coniugato anticorpo-farmaco T-DM1 ( Trastuzumab-DM1 ) nel trattamento di prima linea del carcinoma mammario HER2-positivo, presentati al Congresso ESMO nell’ottobre 2010, hanno dimostrato che, in tempi brevi, la terapia al tumore al seno HER2+ potrebbe non avvalersi più della chemioterapia convenzionale, con il potenziale di ridurre sensibilmente gli effetti collaterali del trattamento.
La monoterapia con T-DM1 ha mostrato un'efficacia comparabile a quella di Trastuzumab più Docetaxel ( Taxotere ) ( tasso di risposta obiettiva 47.8% vs 41.4%, p=0.456 ), ma con un migliore profilo di sicurezza.
Per i pazienti trattati con T-DM1, l'incidenza di gravi eventi avversi di grado 3 o superiore è stata ridotta della metà rispetto ai pazienti trattati con Trastuzumab più Docetaxel ( 37% vs 75% ), un beneficio che deriva dalla ridotta esposizione alla chemioterapia sistemica. I risultati finali di questo studio sono attesi per il secondo trimestre 2011.
Sono in corso due studi di fase III, MARIANNE ed EMILIA, nel trattamento di prima e seconda linea del tumore alla mammella HER2+ metastatico.
B) Tumore del polmone: Promettenti i primi risultati di uno studio di fase II nel trattamento di 2a/3a linea del carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con MetMAb, un anticorpo monovalente, presentati al Congresso ESMO nel mese di ottobre 2010.
I pazienti con tumore NSCLC che iperesprimono MET vivono quasi il doppio del tempo, senza peggioramento della malattia ( sopravvivenza libera da progressione ) quando trattati con MetMab più Erlotinib ( Tarceva ), rispetto al placebo più Erlotinib ( HR=0.560, p=0.0547 ).
E’previsto per il 2011 l’avvio di uno studio di fase III di 2a/3a linea in pazienti affetti da tumore polmonare non-a-piccole cellule con alta espressione di MET.
MetMAb è anche studiato in combinazione con un regime a base di Paclitaxel ( Taxol ), con o senza Bevacizumab ( Avastin ), in uno studio di fase II nel trattamento di 1a e 2a linea nel tumore alla mammella triplo negativo, metastatico, con arruolamento previsto a partire dal primo trimestre 2011.
C) Melanoma metastatico: I dati dello studio di fase II BRIM-2, che sta valutando RG7204 nei pazienti con melanoma metastatico positivo per la mutazione BRAF, precedentemente trattati, sono stati presentati all’International Melanoma Congress della Society for Melanoma Research nel novembre 2010.
RG7204 è un inibitore mirato della proteina mutante BRAF che è presente in oltre la metà dei melanomi maligni.
Nello studio, il trattamento con RG7204 ha prodotto una sopravvivenza libera da progressione di 6.2 mesi. La riduzione della massa tumorale ( percentuale di risposta obiettiva ) si è verificata nel 52% dei pazienti.
I dati di uno studio di fase III ( BRIM-3 ) in pazienti con melanoma BRAF+, metastatico, precedentemente non-trattati, sono attesi nel 2011.
D) Linfoma non-Hodgkin: Nel corso del Congresso ASH ( American Society of Hematology ) sono stati presentati i primi dati di efficacia di uno studio di fase II con GA101/RG7159, il primo anticorpo anti-CD20 glicoingegnerizzato di tipo II, nel trattamento del linfoma non-Hodgkin aggressivo, recidivato o refrattario.
I pazienti in questo studio avevano ricevuto una mediana di tre precedenti terapie e il 63% dei pazienti era non-responder o aveva subito una recidiva entro 6 mesi dal trattamento con Rituximab ( MabThera ).
Quasi un terzo dei pazienti ha risposto al trattamento con RG7159 ( risposta alla fine del trattamento: 28%; 24% nel gruppo a basso dosaggio, 32% nel gruppo ad alto dosaggio ).
Durante il Congresso ASH, sono stati presentati i dati di efficacia di uno studio di fase II in pazienti con linfoma non-Hodgkin indolente, recidivante o refrattario. I pazienti in questo studio avevano ricevuto una mediana di 3 precedenti terapie e il 50% non era responsivo o era incorso in una ricaduta entro 6 mesi di trattamento con Rituximab.
I pazienti sono stati randomizzati a due dosaggi di GA101/RG7159. L’efficacia nella coorte a dosaggio più elevato è risultata superiore con un tasso di risposta obiettiva del 55% e con una sopravvivenza mediana libera da progressione di 11.3 mesi.
Due studi di fase III di confronto tra Rituximab e GA101/RG7159 in combinazione con la chemioterapia, sia nel linfoma indolente sia nel linfoma diffuso a grandi cellule B prenderanno avvio nel 2011. ( Xagena2010 )
Fonte: Roche, 2010
Farma2010